domenica 10 giugno 2012

Abstract

Questo blog è uno degli approfondimenti sviluppato per il corso di "Storia della Tecnologia", tenuto dal prof. Vittorio Marchis al Politecnico di Torino nell'A.A 2011/2012. Ogni studente del corso ha volontariamente scelto una azione tecnologica su cui approfondire il proprio studio, cercando di valorizzarne l'evoluzione tecnica (e non solo) in differenti ambiti della realtà e della conoscenza (il link al blog principale del corso è http://storiatecnologia.blogspot.it/, per consultare i blog degli altri studenti si visiti http://storiatecnologia.blogspot.it/search/label/ABC e si scorra in elenco).
L'azione tecnologica oggetto di questo approfondimento è l'"assemblare": si è cercato di presentarlo sia dal punto di vista tecnico-industriale (come è più logico e naturale intenderlo ai nostri giorni) ma anche dal punto di vista artistico, letterario, quotidiano ecc... così da studiarlo in ogni sua singola sfaccettatura.
Si consiglia al lettore, nella consultazione del blog, di partire nella lettura dai post più vecchi per arrivare ai più recenti (così come il blog è stato composto) in modo da meglio individuare un filo logico connettore tra le sue varie parti. Un efficace riassunto dei principali concetti contenuti nei vari post, tutti legati all'assemblare, può essere trovato nella mappa concettuale presentata nel post precedente questo abstract, la quale ha lo scopo di dare le giuste chiavi di lettura e di orientamento a chiunque sia interessato ai contenuti del blog.
Oltre a piccole spiegazioni, nei post sono presenti molte immagini significative (con relative didascalie) per supportare e completare quanto scritto; inoltre sono presenti link ai più popolari siti di informazione e intrattenimento per quanti vogliano approfondire ulteriormente temi e spunti contenuti in queste pagine web.
Per quanto riguarda il contenuto specifico del blog, dopo la mappa concettuale generale il primo post è una breve introduzione generale sulla parola assemblare, dove si è delineato un suo significato generico. Poi si trova una sua definizione rigorosa con relativi sinonimi e contrari e le principali traduzioni in altre lingue, in modo da proiettare il termine in una dimensione globale e linguistica. Si sono quindi ricercate semplici immagini e simboli  per fornire un'idea semplice e immediata di cosa sia questa azione (il simbolo degli omini che assemblano un puzzle è particolarmente significativo in quanto fa capire che l'assemblare non sempre è operazione complessa ma può essere anche qualcosa di semplice e veloce). Quindi, sono state trovate traccie dell'assemblaggio nel linguaggio grafico e nel grande panorama della scrittura in tutte le sue forme. In particolar modo, il primo fa riferimento all'arte, alla pubblicità e addirittura ai francobolli, il secondo si concentra di più sulle opere letterarie vere e proprie, ma anche su libri divulgativi, manuali, film e fumetti. Si sono trovati riferimenti anche alla dimensione del mito e quindi alla cultura greca e latina specialmente, dove certamente l'assemblare era ancora qualcosa di casuale e derivato da continue prove senza alcun fondamento scientifico. Si può trovare quindi nei successivi post riferimenti a coloro che hanno promosso in varia misura e con modi differenti l'azione dell'assemblare (migliorandola e permettendo così un miglioramento generale della produzione e quindi della qualità della vita dell'uomo), così come riferimenti alle risorse legate a questa azione (cioè tutto ciò che può venire coinvolto in un assemblaggio in termini materiali),  ai luoghi (e non si pensi solo alla fabbrica in sè ma anche a realtà fisiche che possono essere modificate grazie a tale azione), alle macchine, ai brevetti e al tempo (cioè come si sia sviluppata nel corso della storia). Sono presenti anche riferimenti diretti al testo del corso, "Storia delle macchine" del prof. Marchis; infine, si è concluso con un piccolo "ABC" che contiene in ordine alfabetico lemmi attinenti a questa azione.
Nella speranza che al lettore sia gradito il contenuto del blog, non resta che augurare buona lettura ma soprattutto... BUON ASSEMBLAGGIO!


sabato 9 giugno 2012

Mappa concettuale...

Ecco la mappa concettuale del blog...





come può l'azione tecnologica dell'assemblare legarsi a tutti questi concetti, così diversi tra loro? Scopritelo nel blog!

venerdì 8 giugno 2012

Abbecedario dell'assemblare...

Ecco una serie di vocaboli, in ordine alfabetico, legati all'azione tecnologica dell'assemblare e presenti nei vari post del blog:

A come Assembler (linguaggio macchina)
B come Braccio (meccanico)
C come Catena
D come Documento
E come Elmo
F come Ford (Henry Ford)
I come Istruzioni
L come lega (metallica)
M come Montaggio
N come Nastro
O come Operaio
P come Puzzle
R come Robot
S come Serie
T come Tapis roulant
U come Usbergo

le lettere H, Q, V, Z sono state omesse per mancanza di termini coerenti.

giovedì 7 giugno 2012

Quanto e cosa costa assemblare?

Su quali risorse si basa l'assemblaggio? Con quali risultati? La risposta non è unica, perchè si possono trovare numerosissimi esempi ciascuno appartenente a diversi ambiti della produzione industriale e della vita quotidiana. A titolo di esempio, si riportano alcuni casi esemplari:

  • Per l'assemblaggio di una moderna casa in legno di 100 mq, occorrono ben 800 tronchi, dai 60 ai 120 giorni per trasporto e consegna sul sito di costruzione, dai 25 ai 35 giorni lavorativi con almeno 20 operai in cantiere e per costi sopra i 90.000 euro;


  • un tradizionale nastro trasportatore può arrivare ad una lunghezza totale di circa 10 km nel suo percorso tra pulegge, macchinari ed organi rotanti, con una capacita di trasporto di 6000t\h;

  • la Ford "T" con l'introduzione della catena di montaggio passò dalle 12,5h di produzione alle sole 1,33h; le unità prodotte nel 1913 erano 168.220, nel 1923 ben 2.055.309;


  • Per l'installazione di un impianto a pannelli solari su un tetto di 80 m^2 di una palazzina di 5 piani con 40 condomini occorrono circa 7 giorni di lavoro; il costo complessivo varia dagli 8000 ai 12.000 euro e la durata di un impianto è garantita per circa 15 anni. La resa energetica media è circa del 50% (solo per usi di riscaldamento);



Posso essere naturalmente trovati molti altri esempi di cui il web offre spunti interessanti.

mercoledì 6 giugno 2012

Le macchine...

E' molto difficile individuare in alcune fasi della storia, come l'età classica o il Medioevo, le macchine dell'assemblare: questo perchè ancora non si era  sviluppata una tecnologia tale da poter realizzare strumenti capaci di sostituirsi all'uomo, tutto veniva creato artigianalmente. Le macchine che svolgono operazioni di assemblaggio si sviluppano a partire dalla rivoluzione industriale del '700, ma in effetti bisogna aspettare la fine dell' '800 per poter avere tracce evidenti di tali macchine: infatti,quelle a vapore e più tardi quelle a gas o le macchine con motore elettrico sono ancora lontane dal concetto di "automazione" (cioè la macchina che assembla o esegue qualsiasi operazione "da sola" in base ad un codice predefinito). Bisogna aspettare l'introduzione del nastro trasportatore e della catena di montaggio come metodi di produzione industriale per poter parlare di assemblaggio vero e proprio; oggi, il mondo della meccanica e dell'automazione sono pieni di macchine di ogni tipo che realizzano assemblaggi di di qualsiasi tipo e in qualunque settore della tecnica industriale, inoltre anche la dimensione quotidiana domestica o comunque non industriale contiene semplici processi di assemblaggio.









 un moderno nastro trasportatore dove i pezzi parziali di un prodotto scorrono e vengono assemblati sequenzialmente fino al prodotto finito








una macchina per cucire recente: l'assemblaggio si trova anche nella dimensione domestica, in questo caso si vanno a cucire varie parti di stoffa che insieme formeranno un capo d'abbigliamento








una macchina da scrivere Olivetti: esempio di assemblaggio di un testo "lettera dopo lettera" nel settore della
 burocrazia e dell'ufficio





il tapis roulant (scale mobili, attrezzo per il fitness ecc...) è una applicazione nella dimensione sociale e urbana del nastro trasportatore di una catena di montaggio





martedì 5 giugno 2012

Nel tempo...

Si possono trovare tracce dell'assemblare nel tempo? Certamente si, e gli esempi più importanti non vengono soltanto dalla realtà industriale dell'età contemporanea. Infatti, elementari operazioni di assemblaggio si sono sempre eseguite nella storia, inconsciamente o meno. Bisogna constatare che gli esempi si trovano soprattutto in campo bellico, da sempre terreno fertile per lo sviluppo tecnologico (anche se volto, purtroppo, all'annientamento del nemico). Ad esempio, i primi utensili realizzati dall'homo sapiens erano ottenuti legando assieme con corde o altri sistemi rudimentali i vari pezzi, mentre nel Medioevo l'assemblare era la normale procedura di fabbricazione di un'armatura per i cavalieri (le parti venivano realizzate in metallo e singolarmente con opportune lavorazioni -fusione del metallo, forgiatura ecc...- e poi assemblate assieme a formare una corazza rigida; talvolta il montaggio avveniva direttamente sul cavaliere stesso. Le armature si sviluppano dall'età greca e romana dove però oltre a parti in metallo erano presenti innesti in pelle e decorazioni saldate sul metallo stesso). Nell'età moderna troviamo inizialmente macchinari industriali volti a facilitare le operazioni di costruzione di un prodotto, quindi nella contemporaneità l'assemblaggio è inteso anche come processo digitale (montaggio foto 3D, video HD ecc...).

 modello di ascia preistorica, realizzata con un assemblaggio "ad incastro" tra il manico di legno e la pietra levigata e resa tagliente





modello di armatura medievale, con i nomi delle singoli parti che la costituiscono (ad esempio, si ha l'elmo, l'usbergo (ovvero la "cotta di maglia", un rivestimento interno a maglie metalliche che proteggeva il busto del cavaliere se la sua corazza esterna veniva perforata) ecc...)

singoli pezzi di armatura pronti ad essere indossati

un moderno microchip per computer o macchine a controllo numerico, realizzato assemblando direttamente le varie parti (transistor, RAM ecc...) sul circuito elettrico (presente sulla superficie verde in figura)

lunedì 4 giugno 2012

Nella pubblicità...

Anche la pubblicità, moderno mezzo di comunicazione, contiene riferimenti diretti all'azione dell'assemblare: la particolarità è che questi non si limitano solo a realtà tecnico-industriali; anzi, gli spunti più originali si trovano in contesti semplici e quotidiani. Infatti, ognuno di noi esegue in piccolo un assemblaggio ogni volta che compra un "Kinder Sorpresa" (il popolarissimo "ovetto" di cioccolata dell'azienda piemontese) e si diverte poi ad assemblare le varie parti della sorpresa al suo interno, seguendo le apposite istruzioni.
Un altro esempio sono i prodotti Ikea, i quali possono essere facilmente assemblati attraverso le istruzioni presenti all'interno degli appositi scatoloni in cui vengono venduti (l'Ikea segue ormai una linea di prodotti "bricolage" o "fai da te" facili da costruire).

 un tipico "Kinder Sorpresa" con una immagine che focalizza bene i pezzi da assemblare (con semplici incastri)
pubblicità Ikea in cui gli scatoloni che formano un letto evidenziano proprio la semplicità di montaggio del prodotto (e anche il suo prezzo non elevato ma non per questo di bassa qualità)

venerdì 1 giugno 2012

Dove assemblare?

Quali sono i luoghi dove si assembla? Oltre, evidentemente, alla realtà industriale che offre i più svariati esempi (dalle industrie automobilistiche fino ai mobilifici), si può trovare di meglio. Infatti, possiamo trovare esempi di assemblaggio anche in natura. Le rocce che compongono gran parte delle nostre catene montuose e della crosta terreste (quindi di qualsiasi tipo: magmatiche, sedimentarie ecc...) subiscono periodicamente spostamenti, fusione col magma e modifiche dovute ai movimenti delle placche terrestri, per cui le rocce vengono compresse, spaccate e in seguito "assemblate" (o meglio, ricompattate) in modo da formare nuovi strati rocciosi a partire da quelli più antichi preesistenti.
Infine, un richiamo all'arte: i templi greci (di qualsiasi tipo e con qualsiasi ordine di colonne (doriche, ioniche, corinzie)) venivano costruiti senza calcestruzzo o altro tipo di collante, ma semplicemente erano ottenuti per "assemblaggio" di blocchi di pietra uno sopra l'altro (a partire dal basamento fino al timpano triangolare e il tetto, compresi fregi e decorazioni); la struttura, per la mole, risultava comunque statica. Tali templi, essendo maestosi e imponenti, erano di forte impatto visivo sull'ambiente circostante.

Nel museo dell'automobile di Torino, è presente una sala dove è riprodotta la catena di montaggio di una Fiat 500 (sia il modello storico che la nuova edizione recente).
http://youtu.be/FYiaiv4WcHc è un video in cui alcuni ingegneri BMW seguono e spiegano passo passo l'assemblaggio della nuova berlina "serie 1" nel loro stabilimento.

un esempio del processo di espansione-compressione di una zolla che porta alla formazione di nuova roccia (in questo caso una dorsale oceanica)


il Partenone, tipico esempio di tempio greco (Atene, acropoli)





Libri e manuali...

Nel caso dell'assemblare, non è facile trovare un testo narrativo-letterario che parli di questa specifica azione tecnologica. Si possono eventualmente trovare descrizioni di città industriali o fabbriche in cui il processo di assemblaggio è presentato con diversi gradi di attenzione, ma mai un'intera opera dedicata a questa azione tecnologica.
Se invece ci si sposta nel ramo scientifico e tecnologico, non mancano riviste specifiche, manuali tecnici, pubblicazioni, perfino istruzioni di montaggio di ogni particolare utensile, in cui il riferimento all'assemblare è più che esplicito.





Riferimenti al testo del corso...

Vengono qui di seguito riportati una prima serie di estratti dal testo di riferimento del corso di Storia della Tecnologia del Politecnico di Torino, "Storia delle macchine", a cura del prof. Vittorio Marchis. Gli estratti contengono dei riferimenti all'azione dell' "assemblare", protagonista di questo blog...


1) A proposito di Jacques Besson, iniziatore del genere del "teatro di macchine" in cui si ha un vero e proprio catalogo di illustrazioni tecniche corredate da legende e didascalie:
"... si esegue il disegno rispettando anche per la terza dimensione una proporzione di scala, si esplicita graficamente il rapporto tra le dimensioni reali e quelle riportate del disegno. Il dettaglio dei particolari permette infine di spiegare le operazioni di montaggio e assemblaggio..." (cap.2, pag.100)


2) Nello spiegare il funzionamento e la costruzione di una macchina (XVIII secolo) per alesare l'interno di una canna metallica in modo da renderla perfettamente cilindrica:
"... per realizzare il cilindro, di 10 pollici di diametro e 7 piedi di lunghezza, ci vogliono nove doghe di ferro assemblate e ferrate da dodici cerchi di ferro di 3 pollici di altezza ciascuno..." (cap.3, pag.152)


3) Un primo accenno alla produzione in serie (strettamente legata all'assemblaggio) è introdotto da Robert Willis (nell'opera "Principles of Mechanisms") per la produzione di ruote dentate:
"... Robert Willis introduce l'idea di modularità degli ingranaggi, rendendo possibile la produzione in serie di ruote dentate con profilo a evolvente di cerchio, con eguale angolo di pressione e passo costante..." (cap.4, pag.230)


4) Ci sono, infine, riferimenti più dettagliati alla catena di montaggio, all'assemblaggio del linguaggio macchina nei primi calcolatori e ai "protagonisti" dell'assemblare (per i protagonisti consultare il post attinente in questo stesso blog):
"... terminata la guerra e presa coscienza delle potenzialità del nuovo mezzo, si pensa di replicare nel nostro paese il sogno americano di Henry Ford..." (cap.5, pag. 283)
"... tre anni più tardi in America è sviluppato lo Short-Code, che è il primo vero linguaggio usato su un computer elettronico: il suo assemblaggio avveniva modificando direttamente la struttura dei circuiti elettronici e veniva perciò definito un hand-compiled language ..." (cap.5, pag. 301)
"... il principio fondamentale dell'automazione è l'integrazione dei singoli processi della produzione finora discontinui in un processo complessivo continuo e concatenato..." (cap.5, pag. 308)
"... la frase attribuita a Taylor e destinata agli operai <<voi siete pagati per lavorare e non per pensare; c'è qualcuno che è pagato per questo>> non è altro che la semplice conseguenza del ribaltamento di ruoli che pone al primo posto nella scala dei valori la macchina [...] la catena di montaggio, che Ford adottò nei propri stabilimenti a partire dal 1913, è una macchina che si identifica con l'intera industria e in cui è giocoforza che ogni azione dell'operaio venga parcellizzata, divisa, decomposta, lasciando alla catena di montaggio stessa la soddisfazione di produrre il pezzo finito..." (cap.5, pag. 332-333)